sabato 22 dicembre 2012

Stupore e tremori



Stupore e tremori
Amélie Nothomb
Voland, 11 €

Un godibilissimo libriccino che narra della bellissima e allo stesso tempo massacrante esperienza lavorativa di una giovane Amélie (unica occidentale!) presso la Yumimoto, potentissima multinazionale giapponese.
Vengono messi in luce sia gli aspetti positivi del modo di lavorare giapponese, ma anche quelli negativi: regole e sottointesi assurdi, gerarchie infinite da rispettare, cinismo sottile, umiliazioni e punizioni al limite del rispetto della dignità altrui, lavoratrici donne subordinate ai maschi. Vere e proprie sofferenze, queste, che  però portano l’individuo a migliorarsi fino alla perfezione per dare all’azienda una prestazione lavorativa ECCELSA.
Il Giappone, nella sua assurdità di dogmi e regole, ne esce proprio male da questo racconto...!

Sicuramente proseguirò la conoscenza con questa scrittrice, così ironica, pungente e velocissima da leggere - appena 128 pagine, e a quanto ho visto dal sito della casa editrice anche la maggior parte degli altri suoi libri ha la stessa quantità di pagine.

7½/10

martedì 4 dicembre 2012

Il caso Jane Eyre




Il caso Jane Eyre
Jasper Fforde
Marcos y Marcos, 17 €

Sono passati qualcosa come dieci anni da quando sentii parlare di questo romanzo una mattina a Radio Deejay, ma solo un mese fa l’ho finalmente depennato dalla mia chilometrica wish-list.
Già la sola citazione nel titolo al capolavoro di Charlotte Brontë me l’aveva fatto iniziare con un entusiasmo spropositato, poi quando ho scoperto che il genere narrativo era molto vicino al fantascientifico-poliziesco e che di Jane Eyre e del tenebroso Mr Rochester appare traccia (concreta) solo dopo 3/4 di libro, mi è venuta su una noia che non vi dico.
Perché per buona parte della narrazione seguiamo le “indagini letterarie” della detective Thursday Next in una Inghilterra del 1985 in cui si può entrare e uscire dai libri, giocare con lo spazio e il tempo e in cui i libri e i loro manoscritti originali sono oggetto di furti da parte di spietate bande criminali in cerca di lucro - e messe poi ko da Thursday e colleghi.
Tutto molto carino, sembrerebbe, ma in realtà io ero sempre lì ad aspettare l’entrata in scena di Jane o della signora Fairfax che non avveniva praticamente mai. Il titolo del romanzo è ingannevole, perché Thursady prima di indagare sul rapimento del manoscritto della Brontë segue altri casi, ha diverse menate personali da risolvere e “Il caso Jane Eyre” finisce così per occupare praticamente solo il finale del libro.
In più i generi fantascientifico e poliziesco io li aborrrrrro, ed è di conseguenza logico che questo romanzo non mi sia piaciuto moltissimo. Certo sono io ad avere dei limiti (in fatto di preferenze letterarie di genere), però a favore del libro devo dire che le caratterizzazioni dei personaggi di Charlotte Brontë all’interno di un romanzo totalmente estraneo alla loro natura è davvero ben riuscita e divertente: ad esempio Jane risponde sempre a tono col suo cipiglio di donna indipendente e Mr Rochester si lagna un po’ dell’essere visto da tutti come un bruttone...!

6½/10

lunedì 19 novembre 2012

Bonjour tristesse



Bonjour tristesse
Françoise Sagan
Longanesi, 15.50 €

Altro libro incentrato sulla gioventù ribelle, pubblicato sempre nella stessa decade dei due precedenti (questo è del 1954). Sembra che l’abbia fatto apposta a leggere uno dietro l’altro questi romanzi molto simili in fatto di tematiche, ma in realtà è puro caso...
Cécile racconta l’estate trascorsa in Costa Azzurra col padre (dandy e un po’ cazzone) e due sue fiamme, tutti ben inseriti nell’alta borghesia francese, nel lusso e bravissimi nell’arte del far niente: si divertono al mare, a partecipare a feste e a bere cocktail. Un ambiente così “pregiato” influenza però l’adolescente Cécile che si ritrova a non sapere cosa vuole e ad essere indifferente un po’ a tutto, e persiste su questa via anche quando un giovane coetaneo inizia a corteggiarla seriamente e con molta tenerezza.
E’ logico il tragico finale.
Con questa storia ho avuto conferma che la colpa non è dei giovani se sono così attratti dal nulla, ma dei genitori che li crescono male, ma veramente MALE.
Ma adesso direi che ho sviscerato e analizzato abbastanza i mali di vivere dei giovani “vintage”, anche perché a leggere questo mi sono veramente annoiata.

5/10

mercoledì 14 novembre 2012

Letture d'estate (4/4)




Cioccolata a colazione
Pamela Moore
Mondadori, edizione fuori catalogo

Pubblicato appena due anni prima di “Tutte le ragazze lo sanno” di Winifred Wolfe, questo piccolo romanzo (sia nel formato ormai fuori commercio - maneggevolissimo da incastrare in valigia! - sia nella mole) pur narrando di gioventù ed esperienze di vita, è totalmente lontano dalla spensieratezza presente nel libro della Wolfe. E’ infatti un racconto cupo, dove la protagonista (sedicenne) è costantemente alla ricerca di cosa fare della sua vita, circondata da alcolismo, persone ambigue, viziose e dedite a sesso occasionale.
Io l’ho trovato molto d’avanguardia anche oggi nel 2012, certi argomenti messi in luce come l’omosessualità e la depressione sono trattati in maniera molto diretta, anche se un po’ superficiale e sbrigativa - ma insomma, era il 1957, teniamo presente che erano argomenti assolutamente tabù e che parlarne già solo in quel modo era uno scandalo!
Purtroppo ho da constatare che anche questo libro si butta un po’ via nel finale e che a conti fatti non è che mi abbia fatto impazzire, è infatti a tratti lento e la protagonista quando intraprende gli stessi vizi di chi la circonda comincia a stare un po’ sulle balle...

6/10




Il cielo è rosso
Giuseppe Berto
Rizzoli, edizione fuori catalogo

Questa è una rilettura del libro storico che ha segnato, insieme ad altri sia chiaro!, la mia adolescenza. Me lo regalò mia mamma nel 1995 e ricordo che la guerra in Bosnia-Erzegovina non era ancora terminata, e mi venne istintivo all’epoca paragonare il libro a quello che vedevo nei telegiornali e leggevo del conflitto.
La storia è infatti ambientata in un altro ma vicinissimo (seppur non ben specificato) scenario di guerra, nell’Italia al termine della Seconda Guerra Mondiale, e protagonista è un gruppo di ragazzini soli che hanno perso tutto, dalla casa alla famiglia, in un tremendo bombardamento. Le due ragazze e i due ragazzi si troveranno così a ricostruire tra loro con l’aiuto e il sostegno reciproco il calore famigliare e la parvenza di una vita quotidiana “normale”. Ma tutto questo sarà difficilissimo perché i quattro amici per sopravvivere dovranno scendere a compromessi tra furti e prostituzione.
E’ un libro crudo, pieno di disincanto dove i protagonisti, poco più che bambini, devono fare i conti col crescere in maniera frettolosa in un mondo che non ha più nessuna certezza; lento in alcuni punti e commovente sempre, mi ha sorpreso che quasi vent’anni (mamma mia) fa non mi ero resa conto che il finale, in una escalation di tragedie, prende sempre più i connotati di una rievocazione religiosa dove il protagonista principale assume le sembianze spirituali di Gesù e l’amica che gli resta vicino diventa la personificazione di Maria Maddalena.
Ecco, ho pensato “Ci mancava solo questo...”, perché dopo tutte quelle lacrime tirare in ballo anche Gesù mi è sembrato eccessivo.
E pure questo mi cade sul finale!

7½/10

giovedì 11 ottobre 2012

Letture d'estate (3/4)



Un sacchetto di biglie
Joseph Joffo
Bur, 8.90 €

L’esperienza della guerra e delle persecuzioni sugli ebrei di un bambino costretto a dividersi dalla famiglia per cercare la salvezza.
Avendo scoperto solo a lettura ultimata che il romanzo è “catalogato” principalmente come libro per giovanissimi lettori, non è che comunque ne sia rimasta entusiasta: la scrittura poco scorrevole e l’impressione costante di star leggendo un resoconto influenzato troppo da un punto di vista infantile (eccessiva ingenuità nelle analisi) non mi fanno urlare al capolavoro.
Le memorie di Joseph Joffo risentono di immaturità critica non giustificata, anche quando ormai nella storia lui stesso - dopo tante esperienze angoscianti - è diventato un giovane ragazzo. Non c’è lo scarto di crescita da bambino ad “adulto”, il mondo resta comunque visto da occhi infantili.
Sinceramente trovo che questo romanzo vada a rimpinzare senza grosse doti la lunga schiera di libri scritti sull’argomento.

5/10



La ciociara
Alberto Moravia
I grandi tascabili, Bompiani, 9.90 €

Questa edizione del famosissimo romanzo di Moravia - storia di una madre e una figlia costrette durante la guerra a fuggire da Roma e a rifugiarsi nel paese natio della donna - è preceduta da due articoli scritti da Moravia e in cui lo scrittore ricorda il suo soggiorno forzato a sud del Lazio nascosto presso alcuni contadini, temendo di essere arrestato dai fascisti.
In quelle poche paginette vi è praticamente riassunto tutto ciò che ispirò la storia de “La ciociara”, madre e figlia sono rispettivamente le personificazioni di Moravia ed Elsa Morante (che gli restò vicino per tutto il tempo della fuga), e quindi letti i due articoli hai letto pure tutto il libro, che altro non è che una lenta e noiosa diluzione a DISMISURA dell’esperienza “agreste” di Moravia di cui lui decanta tanto il valore di crescita spirituale e di comunione con povera gente contadina che lo ospitò.
Peccato che a riprova di tutto questo, in calce ai due articoli, ci sia la testimonianza del figlio dei coniugi che aiutarono Moravia: il livore nelle parole dell’uomo è l’altra faccia della medaglia per una verità alla quale tendo più a credere, e in cui fanno la loro figura un Moravia taccagno e solitario e un’Elsa Morante abbastanza schizzinosa...

6/10